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Il mercato fotovoltaico mondiale è entrato in una fase di profonda trasformazione. A guidare questo cambio di paradigma è, come spesso accade, la Cina, che ha recentemente avviato una politica di riduzione dei sussidi alle energie rinnovabili. Una decisione destinata a impattare in modo diretto su prezzi, forniture e strategie operative di distributori, installatori e imprese del settore fotovoltaico in tutto il mondo.

La Cina taglia i sussidi al fotovoltaico: cosa sta succedendo davvero nel 2025

Nel corso del 2025, il governo cinese ha introdotto tre modifiche chiave che stanno già modificando gli equilibri del mercato fotovoltaico globale:
1. Stop ai sussidi diretti per gli impianti solari a livello nazionale, sostituiti da meccanismi di asta e gare a ribasso.
2. Riduzione del rimborso IVA sulle esportazioni di prodotti fotovoltaici, con il passaggio dal 13% al 9% per celle e moduli solari.
3. Contrazione della capacità produttiva: a partire da maggio, si sono registrati rallentamenti significativi nelle fabbriche di wafer, celle e pannelli, con un calo stimato tra il 7% e il 10%.

L’obiettivo di Pechino? Riorganizzare il settore tagliando fuori i player meno efficienti, frenare la sovrapproduzione e alzare la qualità media dell’offerta cinese. Queste mosse non sono una novità dell’ultima ora: sono state annunciate tra fine 2024 e inizio 2025, ma solo ora stanno mostrando i primi impatti concreti sul mercato globale, con conseguenze che si fanno sentire anche in Europa.

E intanto in Europa…

Le conseguenze delle mosse cinesi si stanno manifestando in maniera sempre più visibile anche sul mercato europeo del solare. Ecco cosa sta accadendo:

Prezzo dei wafer in crescita: +12% rispetto ai valori di maggio 2025.
Incremento dei costi dei moduli fotovoltaici: +6/8% nei listini internazionali, con tendenza al rialzo.
Materie prime più care: in aumento anche i prezzi di vetro solare, argento, polisilicio e altri componenti fondamentali.

Questi aumenti impattano direttamente la catena di fornitura fotovoltaica europea, rendendo più complesso mantenere margini stabili per EPC contractor, rivenditori di componenti solari e installatori professionisti.

Fotovoltaico 2025: crisi passeggera o rialzo strutturale dei prezzi?

Una delle domande più frequenti oggi tra gli operatori del settore è: questa fiammata dei prezzi sarà temporanea o si stabilizzerà?
Le interpretazioni divergono: c’è chi prevede in modo ottimistico un nuovo riequilibrio nel secondo semestre del 2026, favorito dall’ingresso di produttori extra-Cina (India, Sud-Est asiatico) e da una razionalizzazione della domanda globale; i più cauti vedono invece questa fase come l’inizio di un nuovo scenario più maturo e meno “low cost”, in cui l’accento si sposterà sempre di più sulls qualità dei moduli, soluzioni integrate (accumulo, inverter evoluti), servizi di progettazione e post-vendita.
In entrambi i casi, è chiaro che il tempo degli impianti fotovoltaici “commodity” sta finendo.

Cosa deve fare oggi un installatore fotovoltaico o un distributore

In un contesto così incerto e dinamico, chi lavora nel fotovoltaico non può permettersi di restare alla finestra.

Ecco 4 azioni da mettere in atto subito:
1. Chiudere gli ordini in corso: molte aziende stanno già bloccando i prezzi, in vista di ulteriori aumenti. Chi ha trattative aperte farebbe bene a finalizzarle entro pochi giorni.
2. Aggiornare i preventivi per i clienti finali: meglio inserire una clausola di adeguamento prezzi o un disclaimer che spieghi la volatilità del mercato fotovoltaico 2025.
3. Puntare sulla differenziazione: chi lavora con prodotti di qualità, offre consulenza tecnica e servizi aggiuntivi, oggi ha più armi per reggere alla pressione sui margini.
4. Monitorare i prezzi settimanalmente: il prezzo dei moduli solari sta cambiando molto più in fretta rispetto ai trimestri precedenti. Avere dati aggiornati è fondamentale per prendere decisioni rapide.

Prezzi moduli solari in aumento nel 2025: una sfida per tutto il settore

Un professionista oggi non può ignorare che siamo entrati in una nuova fase. I vecchi riferimenti sui costi non valgono più, e il rischio è quello di presentare offerte fuori mercato o di erodere la marginalità senza accorgersene. Per affrontare questa sfida, servono: formazione continua sulle tendenze del mercato solare; trasparenza nella comunicazione col cliente finale; capacità di valorizzare la consulenza tecnica come vero fattore differenziante.

Il taglio dei sussidi cinesi al fotovoltaico non è una semplice manovra economica: è un segnale. Pechino sta dicendo al mondo che l’era del fotovoltaico “tutto a basso costo” è finita. E mentre gli effetti si riversano sul mercato europeo, chi è sul campo deve decidere da che parte stare: subire l’onda o cavalcarla. Il consiglio è chiaro: agire ora, bloccare gli ordini, aggiornare i clienti, rivedere i listini e prepararsi a una fase nuova. Meno improvvisazione, più strategia. Meno corsa al prezzo, più valore.