
Si è chiusa il 7 marzo la manifestazione KEY che ha trasformato per tre giornate il quartiere fieristico e Rimini nel cuore pulsante della transizione e dell’efficienza energetica: il luogo in cui, fra soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia, la community globale del settore ha iniziato a realizzare il futuro dell’energia (leggi la notizia su TransizioneElettrica.it). Abbiamo avuto il piacere di parlare con Christian Previati, Exhibition Manager di KEY, che ci ha raccontato i segreti dietro il successo di questa edizione, le sfide affrontate e gli sviluppi futuri della manifestazione.
La fiera è cresciuta più del 20%, è diventata sempre più internazionale e rappresentativa del settore fotovoltaico e non solo, gli spazi espositivi sono quasi raddoppiati e l’offerta di contenuti è sempre più coinvolgente. Complimenti! Ma vi aspettavate una crescita così rapida, soprattutto dopo soli 3 anni dal cambio di rotta post Ecomondo?
Ci aspettavamo sicuramente una crescita importante, perché il progetto era molto ambizioso e costruito su basi solide, pensato per un percorso lungo. Abbiamo capito fin dall’inizio che sarebbe stato un evento capace di crescere rapidamente, grazie al coinvolgimento delle diverse community che rappresentiamo. Il nostro obiettivo era creare un nucleo forte intorno a questo progetto, unendo tutti i protagonisti della filiera.
Ma non potevamo prevedere un andamento così positivo. Una crescita di questo tipo, soprattutto in tempi così brevi, non ha precedenti nel panorama fieristico. Fin dalla fase di progettazione, ci siamo dati come obiettivo quello di espandere la manifestazione, ingrandendo le aree espositive grazie al coinvolgimento dai nostri partner. Un approccio che era già presente nei “semi” iniziali del progetto.
Quando si visita la fiera, si percepisce un settore in pieno fermento, in continua evoluzione, nonostante il contesto non sempre favorevole per le energie rinnovabili e, in generale, per il processo di elettrificazione. Quali sono stati i fattori vincenti che vi hanno permesso di rappresentare al meglio questo futuro che speriamo diventi realtà?
Quello che abbiamo cercato di portare in fiera è proprio una rappresentazione autentica della situazione che stiamo vivendo in Italia. Da un lato, ci sono le questioni normative e operative che rischiano di rallentare la crescita. Dall’altro, però, c’è una forza incredibile fatta di imprese, persone e comunità che, oltre a fare il loro lavoro, sono convinte della necessità di andare avanti con la decarbonizzazione dell’economia, puntando sull’elettrificazione dei consumi e sul risparmio energetico.
Nonostante tutte le difficoltà oggettive, questo impegno non si ferma. Abbiamo cercato di rappresentare entrambe le realtà: da una parte le sfide concrete, dall’altra il movimento che, nonostante tutto, continua a procedere in avanti verso una direzione che ormai è inevitabile e inarrestabile. Abbiamo voluto dare visibilità a chi sta lavorando concretamente per questo cambiamento, dimostrando che la strada della decarbonizzazione è ormai tracciata e non si fermerà.
Quest’anno KEY si è confermata più internazionale che mai. Questo vi dà un punto di vista privilegiato sul mercato. Come stanno affrontando le aziende straniere l’opportunità di operare in Italia? La situazione internazionale ha avuto un impatto?
Il mercato italiano continua ad essere di grande interesse, uno fra i più interessanti in Europa. Le realtà internazionali, pur consapevoli delle criticità attuali, si stanno approcciando al nostro mercato con una strategia pragmatica. Non parliamo di operazioni rapide e superficiali, ma di piani a lungo termine pensati per avere un ruolo fondamentale nel settore, che è in crescita sia nelle rinnovabili che nell’efficienza energetica.
L’aspetto internazionale, poi, rappresenta un grande valore aggiunto per noi. La partecipazione di aziende internazionali arricchisce enormemente il panorama, portando tecnologie e soluzioni globali che rappresentano un’importante crescita per tutto il settore.
Parlando di contenuti, anche quest’anno l’offerta formativa si è ampliata. Ma un aspetto davvero interessante è l’atteggiamento degli espositori: oltre alla proposta formativa che avete organizzato, molte aziende hanno creato iniziative parallele legate non solo ai prodotti, ma anche alla cultura professionale. Quanto pesa questo aspetto nella partecipazione e nel successo della fiera?
Per noi è fondamentale avere un approccio formativo in fiera. È una missione che ci siamo sempre dati: rispondere alle esigenze del visitatore che, oltre a informarsi, vuole anche acquisire competenze e conoscenze. La solida offerta formativa è uno dei punti di forza della manifestazione.
Le tecnologie esposte sono complesse, con normative intricate, quindi è essenziale che gli operatori presenti a KEY possano capire davvero ciò che stanno vedendo. L’educazione non è un aspetto marginale, ma è parte integrante dell’evento. Non solo organizziamo sale di formazione nei padiglioni, ma queste aree sono anche collocate all’interno degli spazi espositivi, per favorire l’interazione tra espositori e formazione. Per noi, questa sinergia è cruciale per il successo dell’intera manifestazione.
Non si può non parlare dell’accordo con Federcostruzioni, una partnership che senza dubbio consolida la fiera nel settore delle costruzioni. Come va letta questa mossa? Rappresenta anche un allargamento della vostra area di competenza?
L’accordo con Federcostruzioni, che coinvolge ben 16 associazioni del settore, è strategico, soprattutto sul tema dell’efficienza energetica, che riguarda da vicino gli edifici. Questo accordo triennale ci aiuterà a dare voce a tutte le realtà che, nel loro cammino, stanno affrontando la decarbonizzazione.
Vogliamo guardare non solo a quanto è stato fatto, ma anche a come i processi produttivi stiano evolvendo verso la sostenibilità. Inoltre, è fondamentale capire come questo cambiamento possa impattare sul patrimonio immobiliare italiano, che ha un grande bisogno di interventi per migliorare l’efficienza energetica. È un’azione a lungo termine che coinvolge sempre più attori e ci permette di avere una visione globale di come il tema dell’efficienza stia cambiando.
Guardando al futuro di KEY, sebbene sia presto per dirlo, quali potrebbero essere le novità che caratterizzeranno la fiera nei prossimi anni? Quali obiettivi vorreste raggiungere?
La manifestazione continuerà a crescere, con alcune aree che si espanderanno più rapidamente di altre. Per esempio, ci aspettiamo un forte sviluppo nel settore dello storage, che ha un enorme potenziale. Inoltre, c’è un grande spazio per l’e-mobility e l’idrogeno, due aree in forte espansione.
Ma la vera leva strategica sarà l’efficienza energetica. Vogliamo riunire tutti gli attori del settore per riflettere insieme sull’efficientamento degli ambienti costruiti e nei processi industriali. È un tema cruciale per la decarbonizzazione e sarà la base su cui costruire il futuro della manifestazione.