“Il veicolo per decarbonizzare l’agricoltura è il fronte energetico. Vuol dire sviluppare le biomasse e l’agrivoltaico, come opportunità di modernizzare e far crescere qualitativamente il nostro sistema agricolo. Gli allevamenti e la qualità dell’aria”, ha dichiarato Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, durante il convegno di Coldiretti Torino del 19 gennaio. L’agricoltura sta riacquistando una centralità dimenticata nei decenni passati con quasi 8 miliardi di euro destinati al settore. A confermarlo i fondi del PNRR e i finanziamenti assegnati dal Piano Nazionale complementare.
La recente approvazione del decreto sull’Agrivoltaico avanzato da parte del Ministro dell’Ambiente sta innescando un nuovo dinamismo nelle imprese agricole. Questa volta, gli incentivi richiedono la consulenza di ingegneri e tecnici specializzati nel settore per conoscere dettagliatamente le procedure da adottare.
Il decreto sull’Agrivoltaico punta alla promozione di soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, in cui possono coesistere più usi del suolo: una produzione di energia, dunque, pienamente compatibile con le attività agricole, che ne migliora la redditività, promuovendo il recupero dei terreni per usi produttivi. Obiettivo installare almeno 1,04 gigawatt entro il 30 giugno 2026 con contributo e tariffa incentivante.
Il provvedimento ha previsto due linee di incentivo:
• un contributo in conto capitale, che copre il 40% dei costi ammissibili relativi alla costruzione dell’impianto;
• una tariffa incentivante sulla produzione di energia immessa in rete.