Con la presente, si chiede se è esatto classificare un impianto fotovoltaico ad accumulo (ad isola ) come sistema IT.
Quali sono le protezioni da installare per la protezione dai contatti indiretti ? e in quali punti di impianto si installano ?
Giuseppe Lito
Il Sistema IT, così come definito all’art. 312.2.3 della Norma CEI 64-8/3, è il sistema elettrico che ha tutte le parti attive isolate da terra o un punto collegato a terra attraverso un’impedenza. Le masse dell’impianto sono messe a terra indipendentemente, o collettivamente, o collegate alla terra del sistema elettrico.
Nel caso di primo guasto verso terra la corrente di guasto è di valore limitato, perché si richiude attraverso le capacità verso terra dell’impianto ed eventualmente anche attraverso l’impedenza inserita tra un punto (solitamente il neutro) del sistema di alimentazione e la terra.
All’impianto fotovoltaico in isola sul lato corrente alternata potrebbe essere anche applicata la protezione mediante separazione elettrica di uno o più apparecchi utilizzatori (vedasi artt. 413.5 e 413.6 Norma CEI 64-8/4), questo dipende dalle caratteristiche dell’inverter e/o del trasformatore installato.
Quindi per la corretta classificazione di quale sistema viene a crearsi sul lato corrente alternata devono essere verificate le caratteristiche sopraindicate e le condizioni di collegamento delle masse.
Nel Sistema IT solitamente non si prevede l’interruzione automatica dell’alimentazione al primo guasto privilegiando la continuità di esercizio
Come detto nel caso di primo guasto a terra la corrente di guasto è di valore limitato e non è necessario interrompere il circuito, salvaguardando la continuità di esercizio, se è soddisfatta la seguente condizione:
RE x ld ≤ UL
dove:
RE è la resistenza in ohm del dispersore al quale sono collegate le masse;
ld è la corrente di guasto, in ampere, del primo guasto di impedenza trascurabile tra un conduttore di linea ed una massa. Il valore di ld tiene conto delle correnti di dispersione e dell’impedenza totale verso terra dell’impianto elettrico.
UL tensione di contatto limite convenzionale
Dovrà essere predisposto un dispositivo di controllo dell’isolamento (con allarme visivo e sonoro) per indicare il manifestarsi di un primo guasto tra una parte attiva e masse o terra ed evitare che detto guasto perduri nel tempo e possa essere eliminato il più presto possibile.
Al secondo guasto a terra i dispositivi di protezione dovrebbero intervenire aprendo il circuito entro cinque secondi.
In questo l’interruzione dell’alimentazione deve rispettare quanto di seguito:
1) Quando le masse sono interconnesse collettivamente da un conduttore di protezione allo stesso impianto di messa a terra, si applicano condizioni simili a quelle relative al sistema TN e devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
1.1. nei sistemi in c.a, se il conduttore di neutro, e nei sistemi in c.c, se il conduttore mediano non sono distribuiti:
2 x Ia x Zs ≤ U
1.2. oppure se il conduttore di neutro, o se il conduttore mediano, rispettivamente sono distribuiti:
2 x Ia x Z’s ≤ Uo
dove:
Uo è la tensione, in c.a. o in c.c., in volt, tra il conduttore di linea e rispettivamente il conduttore di neutro o il conduttore mediano;
U è la tensione, in c.a. o in c.c., in volt, tra i conduttori di linea;
Zs è l’impedenza, in ohm, dell’anello di guasto comprendente il conduttore di linea ed
il conduttore di protezione del circuito;
Z’s è l’impedenza, in ohm, dell’anello di guasto comprendente il conduttore di neutro ed il
conduttore di protezione del circuito;
Ia è la corrente, in ampere, che provoca l’intervento automatico del dispositivo
di protezione entro i tempi indicati per i sistemi TN nella Tabella 41A dell’art.
413.1.3.3 o in 413.1.3.5 della Norma CEI 64-8/4
2) Quando le masse siano messe a terra per gruppi o individualmente, le condizioni per la protezione sono indicate nell’art. 413.1.4 come per i sistemi TT, (secondo la nota relazione RE x Idn ≤ UL) con l’eccezione che il terzo capoverso di 413.1.4.1 non si applica.
Pertanto , a seconda che le masse del lato corrente alternata siano collegate in analogia ad un sistema TN o TT, si potranno utilizzare protezioni contro le sovracorrenti o dispositivi di protezione a corrente differenziale rispettando le condizioni di coordinamento sopraindicate.
Le protezioni sono da installare all’origine dell’impianto in corrente alternata ovvero anche sui rami secondari d’impianto garantendo i relativi coordinamenti.