Ultime news

Negli ultimi anni i sistemi di accumulo di energia a batteria meglio noti come BESS (Battery Energy Storage Systems) hanno assunto un ruolo di assoluto rilievo nella transizione energetica. L’attuale scenario vede, seppur con una certa fatica, la produzione da fonti rinnovabili in costante crescita.

Diventa pertanto indispensabile disporre sì di BESS, ma a condizione che rappresentino soluzioni affidabili per proseguire e incrementare lo stoccaggio, la gestione e la distribuzione dell’energia. Nel mercato dell’energy storage i cabinet rappresentano la risposta più compatta e versatile a queste esigenze: unità integrate “tutto in uno” che integrano batterie, inverter, sistemi di gestione e protezione. In questo modo è possibile risolvere diverse problematiche come lo spazio a disposizione (che solitamente non è mai troppo) e l’installazione per ottenere una messa in opera rapida e semplice. A differenza di altre tipologie di soluzioni, i cabinet, per loro filosofia progettuale, consentono l’approccio modulare: permettono l’adozione di questo tipo di approccio in base al relativo fabbisogno e possono essere ampliati con più facilità. Ciò consente la collocazione in diversi ambienti, garantendo ugualmente sicurezza e continuità operativa.

Aggiornamento delle Norme CEI e ARERA

Le Norme CEI 0-16 e CEI 0-21 riguardano rispettivamente le Regole tecniche di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT e MT in riferimento delle imprese distributrici di energia elettrica e le Regole tecniche di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici. Le Norme CEI 0-16 e 0-21 stabiliscono requisiti funzionali che consentiranno di migliorare il monitoraggio del sistema di distribuzione energetico con l’obiettivo di gestire in modo efficiente e sicuro un sistema di elettrico con un livello di produzione distribuita sempre più alto. Le Norme introducono anche il Controllore Centrale di Impianto e, con la modifica dell’Allegato U, si definiscono con maggior precisione l’esercizio per il funzionamento dell’impianto di produzione dell’energia elettrica di proprietà dell’utente attivo in parallelo con la rete MT del Gestore Rete di Distribuzione. Più che logico leggere fra le righe delle Norme quanto il discorso dell’autoproduzione e delle fonti rinnovabili agganciate in parallelo alla rete abbiano influito sulle modifiche. All’interno di questo panorama è quindi necessario adottare da parte dei produttori BESS un duplice approccio, orientato sia alla piena conformità agli standard che ai requisiti di scalabilità.

Per quanto riguarda gli impianti di generazione con rinnovabili vi sono tuttavia altri nuovi requisiti. Con la delibera 385/2025 dello scorso 5 Agosto, ARERA ha regolamentato un importantissimo aspetto che riguarda la regolazione della rete. Nel documento si parla infatti di interventi relativi agli impianti di generazione distribuita finalizzati a garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale. In sostanza la 385/2025 coinvolge l’intera filiera produttiva nazionale per quanto riguarda l’energia elettrica: Terna, le imprese distributrici e i produttori.  Con questa specifica viene imposta agli impianti di generazione, la possibilità di essere “agganciati e sganciati” in qualunque momento e in modo autonomo da parte del gestore della rete. Le motivazioni di questa delibera sono molto evidenti, poiché il caso del Blackout massiccio della Spagna ha messo in luce tutte le criticità degli impianti energetici che sfruttano le rinnovabili. Ne avevamo parlato tempo fa dell’importanza del bilanciamento pressoché istantaneo delle reti di distribuzione, pertanto la 385/2025 fornisce tutte le garanzie per evitare un evento dalle disastrose conseguenze come quello spagnolo.

La soluzione Sparq

Sparq è specializzata sia nei grandi impianti BESS che nei cabinet con una gamma di prodotto che non solo risponde agli standard internazionali, ma è certificata specificamente per il mercato italiano, soddisfando le normative appena discusse. Il rispetto di tali requisiti nazionali è una caratteristica fondamentale tanto quanto la certificazione CE poiché consente un’installazione più rapida dal punto di vista dei vari iter burocratici. Con la graduale proliferazione degli impianti di autogenerazione ciò rappresenta, in particolar modo per privati, piccole aziende agricole e comunità energetiche, un vantaggio non indifferente poiché molto spesso tempo e disponibilità economiche non consentono lungaggini nella messa in funzione e nel collaudo di impianti anche piccoli.  Considerato gli ampi campi di utilizzo, che dei cabinet registrano domande di potenza crescenti, Sparq amplia la propria offerta di soluzioni pronte che coprono una gamma di potenza che parte da 50 e arriva a 230 Kw.

Il Power Core (range di potenza da 100 a 230 KWh) è l’ultimo arrivato, dotato di alcune migliorie nel sistema di raffreddamento (misto, aria/acqua) che consentono al sistema di mantenere un Delta di temperatura di tutte le celle compreso fra i 2 °C con l’obiettivo di aumentarne il ciclo di vita. Questo Power Core, installabile in meno di un giorno, riprende le caratteristiche essenziali e di sicurezza dei cabinet Sparq ma con un approccio che vede la modularità e l’espandibilità ancora più semplici nonché la certificazione alle Norme CEI.

Caratteristiche tecniche

  • Capacità nominale 233 kWh
  • Caratteristiche tecniche delle celle3.2 V 280 Ah
  • Livello di protezione IP55
  • Tensione nominale CA 400 V
  • Protocolli di comunicazione Modbus, TCP/IP
  • Rumorosità < 65dB
  • Dimensioni 1400 x 1350 x 2100 mm
  • Peso 2700 kg

Il Power Core risponde agli Standard 1EMC, IEC 62619, EN 50549, G99, VDE4105, CEI016, CEI021, AS4777.2, C10/11, UL9540A, UN38.3

Inoltre, a partire dal mese di ottobre saranno disponibili anche i cabinet Power Core meno “muscolosi” ma ancora più adattabili. Sparq arricchisce il portfolio con una soluzione “chiavi in mano” ad ampio range di potenza, a partire da 50 Kw, con la possibilità di configurazione personalizzata. La struttura compatta consente una disposizione agevole, sia indoor che outdoor e facilita l’implementazione di sistemi come ad esempio la ricarica EV come anche un backup di potenza parallelo alla rete tradizionale a cui agganciare varie utenze. Ogni cabinet è progettato con una logica di espandibilità con la possibilità di poter essere collegato in parallelo con altri cabinet.

Alcune caratteristiche tecniche del cabinet 50-100 Kw:

  • Corrente max. di input PV: 20A per stringa
  • Celle da 280Ah con 8000 cicli di carica
  • 4 MPPT e sovradimensionamento PV al 200%
  • Tempo di commutazione del backup < 10 ms
  • Connessione in parallelo fino a 6 PCS per espansione on/off grid
  • Grado di protezione IP55 (Batteria) / IP66 (Inverter)
  • Resistenza a polvere e acqua
  • Compatibilità con tutti i moduli PV
  • Protezione antincendio attiva e passiva fino a quattro livelli
  • Ingombro di soli 0,86 m2, nessuna necessità di fondamenta
  • Rumorosità < 65 dB, adatto a diversi ambienti
  • Peso: 1200 kg con inverter e 1100 senza inverter

Il cabinet è conforme agli standard IEC 62109-1/-2, IEC 61000-6-2/-4, EN 50549-1/EN 50549-10, G99, VDE-AR-N 4105 / VDE V 0124, CEI 0-21, C10/11, NRS 097-2-1, UN 38.3, IEC 62477, IEC 63056.

Le caratteristiche sopra descritte forniscono un’ampia flessibilità di utilizzo pur garantendo un’elevata sicurezza. Quest’ultimo punto rappresenta una tematica estremamente importante poiché, sebbene i cabinet impieghino batterie LFP (e che quindi, come approfondito in un precedente articolo, sono batterie molto stabili) è imprescindibile integrare nel cabinet sistemi di rilevamento di fumo, calore, gas come anche dispositivi attivi come aerosol e spruzzatori.