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Con la Delibera 385/2025 pubblicata il 5 agosto, ARERA introduce importanti novità che riguardano anche gli impianti rinnovabili di piccola taglia. A essere interessati sono gli impianti fotovoltaici ed eolici di potenza uguale o superiore a 100 kW connessi alla rete di media tensione: per questi, scatterà l’obbligo di installare il Controllore Centrale di Impianto (CCI) e di consentire la regolazione da remoto della potenza attiva, su richiesta del gestore di rete.

Perché questo cambiamento?

Negli ultimi anni il sistema elettrico italiano ha visto una rapida crescita della generazione distribuita da fonti rinnovabili. Una buona notizia per l’ambiente, ma anche una sfida per la gestione della rete elettrica, soprattutto in giornate con bassa domanda e alta produzione rinnovabile. In queste condizioni si rischia la sovraproduzione della rete e l’instabilità del sistema.

Per affrontare il problema, Terna – il gestore della rete di trasmissione nazionale – ha proposto una revisione della procedura RIGEDI (Riduzione della Generazione Distribuita), già in vigore per gli impianti più grandi. L’obiettivo è ampliare il numero di impianti che possono essere controllati da remoto, in modo rapido ed efficace.

Cosa cambia per gli impianti da ≥100 kW?

Finora, l’obbligo di dotarsi del CCI e di essere “telegestibili” valeva solo per gli impianti da 1 MW in su. Ora, con la Delibera 385/2025, anche gli impianti tra 100 kW e 1 MW dovranno uniformarsi. In particolare:

  • Tutti gli impianti fotovoltaici ed eolici ≥100 kW connessi alla media tensione dovranno installare il CCI, un dispositivo che consente di monitorare e modulare l’energia prodotta.
  • Il CCI dovrà includere la funzionalità PF2, ovvero la limitazione della potenza attiva su comando esterno da parte del distributore locale (DSO).
  • Il comando potrà essere inviato da remoto, e sarà obbligatorio rispondere prontamente, riducendo la produzione quando richiesto.

Le scadenze

Le tempistiche variano a seconda della taglia dell’impianto:

  • ≥1 MW: attivazione della funzionalità PF2 entro febbraio 2026;
  • 500 kW – 1 MW: adeguamento entro febbraio 2027;
  • 100 kW – 500 kW: adeguamento entro marzo 2027 (con alcune semplificazioni tecniche).

E gli impianti già in esercizio?

La nuova norma si applica anche agli impianti esistenti. Per incentivarne l’adeguamento, ARERA prevede un contributo forfettario:

  • Fino a 7.500 € per impianti tra 100 e 500 kW;
  • Fino a 10.000 € per impianti tra 500 kW e 1 MW.

Chi non si adeguerà in tempo rischia la sospensione degli incentivi, dello scambio sul posto o del ritiro dedicato. In casi estremi, si potrà arrivare anche al distacco dell’impianto dalla rete.

Cosa significa tutto questo?

La Delibera 385/2025 rappresenta un passo decisivo verso una rete elettrica più moderna e sicura, dove anche i piccoli impianti rinnovabili contribuiscono attivamente alla stabilità del sistema. Per i produttori, si tratta di un investimento aggiuntivo, ma anche di un’opportunità per partecipare più pienamente al futuro della rete elettrica italiana.