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In attesa della versione definitiva del decreto attuativo di Transizione 5.0, facciamo il punto sui concetti chiave che lo definiscono, dall’ammontare dell’investimento ai destinatari, dal mercato delle rinnovabili coinvolto alla formazione aziendale.

A quanto ammonta l’investimento?

6,3 miliardi di euro.

Qual è l’obiettivo?

La misura supporta il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026.

A chi si rivolge?

I destinatari della misura sono tutte le imprese residenti sul territorio italiano e le organizzazioni stabili ubicate all’interno di confini nazionali, indipendentemente dal regime fiscale cui vanno soggette, dalle dimensioni e dal settore in cui operano.

Come funziona?

Le imprese che investono in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale possono beneficiare di un credito d’imposta. Questo beneficio fiscale è legato alla riduzione del consumo di energia finale (almeno del 3%) o al risparmio energetico nei processi (almeno del 5%) grazie agli investimenti in attività digitali.

Il credito d’imposta aumenta in base al miglioramento certificato dell’efficienza energetica. I progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, con certificazioni ex ante e ex post. Almeno 4.032.000.000 euro dell’investimento devono contribuire agli obiettivi climatici. La misura comprende un regime di crediti d’imposta per le spese sostenute tra il 1º gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.

È previsto destinare l’1% del bilancio totale allo sviluppo di una piattaforma informatica per la gestione delle certificazioni, l’analisi dei dati e le attività di monitoraggio. Inoltre, amplia il mandato di un comitato scientifico per valutare l’efficacia degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e possibili sinergie con altre fonti di finanziamento dell’UE entro il 31 agosto 2026.

Quali sono i benefici?

– Promozione della transizione dei processi produttivi verso un modello più efficiente
– Risparmio significativo di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel consumo di energia finale nel periodo 2024-2026

Quali sono i costi ammissibili?

Secondo la bozza del decreto attuativo i progetti innovativi sono finanziabili entro un limite massimo di costi pari a 50.000 euro l’anno per ciascun soggetto beneficiario. La bozza specifica che potrà essere attivata una sola pratica alla volta per ciascuna azienda: solo a conclusione di una pratica – per approvazione da parte del GSE, decadenza o rinuncia – se ne potrà avviare una nuova.

Come sono coinvolte le fonti rinnovabili?

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili sono ammessi all’incentivo:
• i gruppi di generazione dell’energia elettrica;
• i trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica, nonché i misuratori dell’energia elettrica funzionali alla produzione di energia elettrica;
• gli impianti per la produzione di energia termica, utilizzata esclusivamente come calore di processo e non cedibile a terzi, con elettrificazione dei consumi termici, alimentati tramite energia elettrica rinnovabile autoconsumata ovvero certificata come rinnovabile attraverso un contratto di fornitura di energia rinnovabile;
• i servizi ausiliari di impianto;
• gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.

L’incentivo che riguarda la Transizione 5.0 fotovoltaico è riservato ai pannelli prodotti all’interno dell’Unione Europea con un’efficienza minima del 21,5%, mentre per le celle singole si richiede almeno il 23,5% di efficienza. Vi è inoltre una sovvenzione incrementata del 120% per moduli con efficienza cellulare di almeno il 23,5%, e del 140% per moduli bifacciali ad etero-giunzione di silicio o tandem europei con efficienza almeno del 24,0%.

Come viene declinata la formazione?

Il decreto definisce l’elenco delle attività ammesse agli incentivi suddividendolo in due aree – transizione digitale e transizione green. I progetti dovranno avere durata non inferiore alle 12 ore e contemplare una formazione di almeno 4 ore su materie quali: digitalizzazione dei processi aziendali, cybersecurity, Data Analytics, AI/Machine Learning. Va altresì garantita una formazione di almeno 4 ore su queste tematiche: sistemi e tecnologie per la gestione energetica efficace, fonti rinnovabili e impiantistica, analisi economico-tecniche per il risparmio e l’efficienza energetica, integrazione nella strategia aziendale di politiche energetiche per la sostenibilità.

Su questo tema, giovedì 11 luglio TransizioneElettrica.it insieme a Nt24.it, in collaborazione con Omnia Solar, organizzano un webinar gratuito dal titolo: “Transizione 5.0: guida al decreto attuativo e opportunità per il fotovoltaico”

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