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Il 28 febbraio, a Rimini, si è alzato il sipario su tecnologie innovative, servizi e soluzioni integrate per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. La seconda edizione di KEY – The Energy Transition Expo conferma il successo della scelta compiuta nel 2023 da Italian Exhibition Group di scorporare l’evento da Ecomondo. Presenti oltre 800 brand espositori (oltre il 30% in più rispetto al 2023), di cui circa il 35% dall’estero, con numerose aziende di rilevanza internazionale, leader nei propri mercati di riferimento. “Qui si parla la lingua del sole, del vento, dell’idrogeno, della E-mobility e delle città sostenibili. Key non si focalizza su una singola area tecnologica, ma è dedicata al tema della transizione energetica a 360 gradi. Ed è proprio questa sua trasversalità a rappresentare l’elemento differenziante, quello che la rende unica rispetto alle altre fiere sulle rinnovabili”, ha dichiarato in apertura della kermesse il presidente Italian Exhibition Group, Maurizio Ermeti. Il successo è evidente visitando questi giorni i padiglioni della Fiera di Rimini, assiepati di pubblico. In attesa di avere i numeri ufficiali abbiamo intervistato Christian Previati, Exhibition manager di KEY.

Superata ogni più rosea aspettativa…

Era difficile immaginare questi risultati. Sapevamo di avere delle ottime chances, ma l’incremento riscontrato è stato superiore a ciò che ci attendevamo. Un successo che non solo rispecchia l’andamento del mercato ma è anche il segno tangibile che il “progetto fiera” ha saputo posizionarsi, andando incontro alle esigenze delle aziende e dei visitatori alla ricerca di opportunità e conoscenza delle attuali tecnologie. Per esempio, rispetto alla scorsa edizione KEY ha messo in mostra le soluzioni di “storage” (la nuova sezione “Key Storage Expo” è andata ad aggiungersi agli altri settori della manifestazione: Solar, Wind, Hydrogen, Energy Efficiency, e-mobility e Sustainable City, Ndr), intercettando un’importante necessità di approfondimento a fronte di un mercato che risulta ancora arretrato. Quest’anno possiamo dire che c’è stato un consolidamento del cammino fatto in precedenza, ma il potenziale è davvero molto ampio e ci auspichiamo un futuro ancora più solido.

E, a proposito di futuro: quali possono essere gli obiettivi di un ulteriore ampliamento della kermesse?

Quest’anno la fiera è cresciuta in un modo molto proficuo nel comparto estero, e non mi riferisco solo dell’ampia partecipazione di aziende provenienti dalla Cina, ma anche a quella di diverse realtà europee, tra cui spagnole e tedesche. Inoltre, si è consolidata anche in termini di brand: per esempio, il comparto dei moduli fotovoltaici ha avuto un incremento deciso con la presenza di alcuni produttori che non avevano mai aderito ad alcuna manifestazione in Italia, così come c’è un’azienda, la Tesla, che di rado partecipa alle fiere, e invece a KEY ha portato ben cinque auto per fare i test drive. I feedback finora sono estremamente positivi sia per le numeriche sia in termini di posizionamento e di conferma da parte di aziende di grande valenza internazionale, che rafforzano la solidità di un progetto che si tiene in Italia ma che ha sempre avuto un orizzonte più ampio, volendo coinvolgere l’intero bacino del Mediterraneo e l’Europa meridionale.

Parliamo di contenuti: oltre alla grande offerta merceologica in mostra è davvero straordinario il programma convegnistico che avete organizzato. Dibattiti e incontri che peraltro sono sempre molto partecipati dal pubblico. Protagonista assoluta quindi la cultura…

Questo fa parte del DNA delle nostre manifestazioni e, in particolare, di quelle della divisione Green&Tech di Italian Exhibition Group, come Ecomondo, IBE, Tecna e KEY. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare a una ricca offerta espositiva di prodotti e servizi, un alto livello di contenuti scientifici, coordinati da comitati di esperti in grado di intercettare le tematiche di più ampio interesse. In queste tre giornate abbiamo previsto centinaia di convegni. Abbiamo voluto offrire una rappresentanza completa di tutte le industry, cercando di includere gli stakeholder che appartengono a ciascuna filiera. Inoltre, abbiamo lavorato sulla capacità di coinvolgere pubblici diversi, rivolgendoci non solo agli addetti ai lavori delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, ma anche alle pubbliche amministrazioni e alle imprese che devono confrontarsi necessariamente con gli attuali temi legati alla transizione energetica.

Chiudiamo con un focus su DPE – International Electricity Expo. È la seconda edizione di questa manifestazione dedicata all’ecosistema della generazione, trasmissione, distribuzione, sicurezza ed automazione elettrica e rappresenta sicuramente un progetto ambizioso, avvicinandosi a segmenti di mercato inesplorati dal punto di vista di eventi e manifestazioni. Quali sono le linee guida per una sua ulteriore crescita?

DPE ha un ampio potenziale che ha bisogno ancora di un po’ di tempo per esprimersi completamente, ma rappresenta una grandissima opportunità, accompagnando le tecnologie protagoniste del processo di transizione energetica. Il salone ha un carattere internazionale e vanta l’importante partnership dell’Associazione Generazione Distribuita – Motori, Componenti, Gruppi Elettrogeni federata ANIMA Confindustria – e della Federazione ANIE. La sinergia con Key e i suoi temi è evidente e noi cercheremo di valorizzarla al meglio anche in futuro.